prato della valle padova

Prato della valle

Prato della Valle è uno dei simboli di Padova, una grande piazza ellittica, che oltre ad essere la più grande della città, è anche una delle più ampie d’Europa, ben 88620 Mq. La piazza è pensata per essere una grande spazio monumentale con un’isola verde centrale, che prende il nome di Isola Memmia, in onore di colui che ne commissionò i lavori. Circondata da un canale decorato con un doppio basamento, dove sono presenti delle statue numerate di celebri personaggi del passato. Secondo il progetto originale le statue avrebbero dovuto essere 88. In realtà, ad oggi ce ne sono solo 78 più 10 piedistalli, di cui 8 sormontati da obelischi e due vuoti. La piazza è anche attraversata da quattro viali e da piccoli ponti che conducono al centro dell’isola verde.

Un po’ di storia di Prato della Valle

La sistemazione della Piazza deriva dalla tradizione veneta del giardino patrizio. Fin dall’antichità, questo luogo ricoprì funzioni economiche e ricreative. In epoca romana fu sede di un teatro chiamato lo Zairo, dalle cui fondamenta è sorto poi il canale che circonda l’isola Memmia. Fu anche adibita a circo per le corse dei cavalli, nella stessa epoca. Al tempo delle persecuzioni, il circo venne utilizzato per i combattimenti. In questa sede vennero martirizzati due dei quattro patroni della città: San Giustina e San Daniele. Nel Medioevo invece, fu sede giostre, fiere e feste pubbliche, tra queste anche la corsa dei “sedioli”, una biga padovana.

Durante la domenica delle Palme diventava luogo di assemblea e nel 1077 era luogo di mercato, dove due volte al mese venivano venduti anche gli animali. Ad ottobre e novembre si tenevano due importanti feste di paese: quella di San Giustina e quella di San Prosdocimo. Anche le prediche di S. Antonio si tenevano in Prato della Valle. Nonostante fosse a ridosso della cinta muraria cittadina, per tantissimi anni ebbe un aspetto paludoso e trascurato, a causa della conformazione a catino del terreno su cui sorgeva.

Il progetto del Memmo

Il giorno 14 febbraio del 1767, il senato veneto dichiarò l’area di proprietà comunale, nonostante i frati di San Giustina non fossero d’accordo. Solo qualche anno dopo, nel 1775, un patrizio di nome Andrea Memmo, provveditore della Serenissima a Padova, cercò di valorizzare questo spazio attraverso delle bonifiche e creando una canalizzazione sotterranea, che permetteva all’acqua di defluire verso l’anello centrale. Per la realizzazione dell’isola centrale, dei ponti e dei canali ci vollero 44 giorni. Il suo progetto non fu però, completamente portato a termine, e se ne può vedere la restante parte in un’incisione su rame realizzata da Francesco Piranesi nel 1785.

Le statue sul piedistallo che decorano la piazza sono così suddivise: 38 lungo l’anello interno all’isola, e 40 lungo l’esterno. Furono tutte scolpite in pietra di Costozza tra il 1775 e il 1883 da vari artisti. Rappresentano i figli illustri della città, ricordano studenti e professori che hanno onorato la città di Padova in quegli anni. La statua numero 44 rappresenta proprio Andrea Memmo, e fu realizzata dopo la sua morte. La numero 52 invece, è quella che ha il maggior valore artistico, creata da un giovane Canova. L’originale è oggi conservata presso i Musei Civici. Rappresenta Giovanni Poleni, matematico e fisico. Tra le statue importanti abbiamo quella di Tasso, Ariosto, Petrarca, Galileo Galilei e Canova.

L’idea di Andrea Memmo era quella di creare un bel centro commerciale cittadino, adatto anche a feste e manifestazioni. In pochissimo tempo Prato della Valle si trasformò totalmente, da palude divenne spazio adibito a spettacoli e mercati. All’inizio, nel centro dell’isola di Memmia vennero allestiti dei padiglioni che poi divennero delle botteghe. Furono anche piantati diversi alberi che hanno reso l’isola molto bella esteticamente.

Prato della Valle oggi

In seguito all’Unità d’Italia, questa piazza fu ribattezzata a Vittorio Emanuele II, anche se a prevalere poi è stato il nome storico, ovvero Prato della Valle. Piazza chiamata dai padovani anche “Prato senza erba” a causa della mancanza di prato nell’area. Oggi tutta l’area è sfruttata dai cittadini per fare lunghe passeggiate. Per molti anni è anche stata tappa del Festivalbar e d’estate la piazza si anima e riempie di gente. In inverno spesso, ospita anche gare di pattinaggio. Ogni anno, sia a capodanno che a ferragosto, qui vengono organizzate feste con musica e fuochi d’artificio.

Da non perdere sono alcuni dei monumenti che si affacciano su questa importante piazza: la Basilica benedettina di Santa Giustina, la Loggia Amulea con stile neoclassico e tantissimi palazzi storici costruiti tra il quattrocento e l’ottocento.

Come arrivarci

Anche Prato della Valle, come tutti gli altri monumenti cittadini che meritano di essere visitati, è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

I bus che raggiungono la Piazza sono i seguenti: 12, 22, 3, 5, ATL e M.

Per quanto riguarda i tram, ci arriva la linea SIR1 e come treno la linea R.

Se volete raggiungere Prato della Valle in auto vi basterà impostare nel navigatore satellitare il seguente indirizzo:

Prato della Valle, 35123 Padova PD

Dai un’occhiata all’articolo “come spostarsi a Padova” per evitare di imbatterti in zone a traffico limitato e rischiare salate multe. Per informazioni riguardanti i parcheggi di Padova qui troverete maggiori dettagli, anche se adiacente alla piazza vi è il parcheggio Rabin che con oltre 500 posti è uno dei più grandi di della città. La tariffa è di €1,00 all’ora ma per i turisti in possesso della Padovacard è gratuito.

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